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La storia, i grandi Fotografi, l'intreccio con l'Arte e la pittura IMPRESSIONISTA che amo e continua ad ispirarmi costantemente.
ANSEL ADAMS

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"Quando mi dicono che non ci sono persone nelle mie foto, rispondo che non è vero... ce ne sono sempre almeno due, il fotografo e l'osservatore"

"Fotografia. Un’austera e sfolgorante poesia dal vero."

"Non ci sono regole per una buona foto, ci sono solo buone fotografie."

"Molti ritengono che le mie immagini rientrino nella categoria delle "foto realistiche", mentre di fatto quanto offrono di reale risiede solo nella precisione dell’immagine ottica; i loro valori sono invece decisamente "distaccati dalla realtà".

 

ROBERT DOISNEAU

 

​​"Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l'idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere. È pura follia."

"Certi giorni basta il semplice fatto di esistere per essere felici. Ci si sente leggeri leggeri, ci si sente fatalmente ricchi che viene voglia di condividere con qualcuno una gioia troppo grande. Il ricordo di quei momenti è il mio bene più prezioso. Forse perché sono così rari. Un centesimo di secondo qui, un altro là, sommati insieme non saranno che due o tre secondi rubati all’eternità."

HENRI CARTIER-BRESSON

 

​​"A volte c’è un’unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza e il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa che questa singola immagine è in sé un’intera narrazione".

"È un'illusione che le foto si facciano con la macchina.... si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa."

"La fotografia è il riconoscimento simultaneo, in una frazione di secondo, del significato di un evento"

Photo Art&History

MAN RAY
ANDY WARHOL
ELLIOTT ERWITT

ELLIOTT ERWITT

"Il punto fondamentale è scattare la foto in modo che poi non ci sia bisogno di spiegarla con le parole."

“Quando è ben fatta, la fotografia è interessante”

“Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va interrogato né analizzato”

“Alcune ottime cose nascono dall’ozio e dalla meditazione”

ANDY WARHOL

"Io porto la mia macchina fotografica ovunque vada. Avere un nuovo rullino da sviluppare mi dà una buona ragione per svegliarmi la mattina."

"La cosa migliore di una fotografia è che non cambia mai, anche quando le persone in essa lo fanno.

"L'artista è qualcuno che produce cose di cui la gente non ha bisogno"

MAN RAY

"La luce può fare tutto. Le ombre lavorano per me. Io faccio le ombre. Io faccio la luce. Io posso creare tutto con la mia macchina fotografica."

"Di sicuro, ci sarà sempre chi guarderà solo la tecnica e si chiederà "come", mentre altri di natura più curiosa si chiederanno "perché""

"Fotografo le cose che non desidero dipingere, le cose che già possiedono una loro esistenza."

"Dipingo ciò che non può essere fotografato, ciò che proviene dai sogni, dall'immaginazione o da un istinto inconscio."

J.R. EYERMAN

 

"Scattare per LIFE magazines, ferma il tempo e lascia il mondo immobile"

"E' strano come un fotografo spenda una vita intera provando a catturare attimi che messi insieme non arrivano ad un paio d'ore"

"Ci sono tanti approcci alla fotografia quanti sono i fotografi"

"La fotografia è quell'attimo, nè prima nè dopo"

 

 

 

ELLIOTT ERWITT

DIANE ARBUS

"Una fotografia è il segreto di un segreto più cose ti dice meno ne sai."

“Tu vedi una persona per la strada, e la cosa fondamentale che noti è il suo difetto.”

“Quello che cerco di descrivere è che è impossibile uscire dalla propria pelle ed entrare in quella altrui. La tragedia di qualcun altro non è mai la tua stessa.”

“Penso che ci sia molta gente orribile nel mondo, e diventerà terribilmente difficile fotografare tutti, così se fotografo alcuni tipi generali di esseri umani ognuno li riconoscerà. Fu la mia insegnante, Lisette Model, che mi rese chiaro definitivamente che più specifici si è, più generali si sarà.”

GLI IMPRESSIONISTI

 

Gli impressinisti a la fotografia, praticamente contemporanei, hanno intrecciato con la nuova Arte un legame ed una assonaza indissolubile, l'uno prendendo ispirazione dall'altro. Non a caso la prima esposizione del movimento fu ospitata nell'Atelier del fotografo francese NADAR, vero innovatore dell'epoca giustamente ora indicato come l'ANDY WARHOL del IX secolo. I tagli di inquadratura e le regole della composizione subiscono una rivoluzione nella pittura apportando una ventata di nuovo che disorientò, l'epoca... ma cambià l'ARTE PER SEMPRE, ispirando tutta l'evoluzione successiva.

FELIX NADAR

 

​​Felix Tournachon, noto come Nadar.

Nadar, già caricaturista e scrittore, si dedicò alla fotografia nel 1853 e oltre a ritrarre quasi tutte le personalità di Parigi, uomini e donne, fu pioniere in molti altri campi, con influenze sull'arte la pittura ed il legame stretto con gli amici IMPRESSIONISTI. 
Una delle sue più strabilianti imprese fu quella (1858) di fotografare per primo da un aerostato.

Gli eccezionali ritratti di Felix Nadar furono realizzati nel periodo 1854-1870. 
Fu tra i primi ad utilizzare la luce elettrica per fotografare e il primo a prendere fotografie sotto terra (le catacombe di Parigi nel 1861). 
Fu nello studio di Nadar che i pittori impressionisti tennero la loro prima esposizione nel 1874. 

Cedette definitivamente lo studio al figlio Paul, anch'egli fotografo e che da molto tempo lavorava con lui, nel 1886.

JACQUES HENRY LARTIGUE

 

​​Sebbene sia considerato uno dei più significativi fotografi del Novecento, egli si presentò sempre come pittore. Inizialmente concentrato sulla mondanità e sulla vita quotidiana della borghesia francese, allargò successivamente il proprio punto di vista divenendo, anche grazie alla fama acquisita negli anni, un divulgatore delle innovazioni estetiche compiute nel mondo dell'arte.Jacques Lartigue nasce il 13 giugno del 1894 a Courbevoie da una famiglia facoltosa, il padre Henri è un uomo d'affari appassionato di fotografia. Nel 1899 la famiglia si trasferisce a Parigi.
Nel 1902, all'età di sette anni, Lartigue riceve in regalo dal padre la sua prima macchina fotografica. Di fatto la sua attività di fotografo inizia qui: scatta e sviluppa le proprie foto dapprima con l'aiuto del genitore e subito dopo da solo. Ritrae il mondo che gli sta attorno: parenti e amici, e più in generale la quotidianità della borghesia. Raccoglie le sue fotografie in volumi: nel corso della propria esistenza arriverà a mettere insieme circa 130 album, con all'interno un totale di alcune decine di migliaia di foto.

VIVIAN MAIER

Vivian Maier (New York, 1º febbraio 1926 – Chicago, 21 aprile 2009) è stata una fotografa statunitense, della cui attività artistica si sapeva ben poco fino a pochi anni fa. Bambinaia nella vita, nel tempo libero si dilettava la fotografia. non ha mai visto il suo lavoro, seguiva il suo istinto la sua passione, senza sapere che un giorno scoperta dopo la sua morte, sarebbe diventata una delle più grandi fotografe della storia, con esposizioni in tutti i più grandi musei e gallerie del mondo.

Come per altri artisti rimasti sconosciuti o semisconosciuti durante la loro vita, Vivian Maier e, soprattutto, la sua vasta quantità di negativi (si è calcolato che si aggirino attorno ai 150.000, spesso neanche sviluppati) è stata scoperta meno di dieci anni fa per la tenacia di un giornalista, John Maloof, anche lui americano. La maggior parte delle sue foto sono "street photos" ante litteram e può essere considerata un po' una precursore di questo genere fotografico. Inoltre, scattò moltissimi autoritratti, caratterizzati dal fatto che non guardava mai direttamente verso l'obiettivo, utilizzando spesso specchi o vetrine di negozi come superficie riflettente.

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